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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

La Parola che divide

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Gesù, così ci parli e dividi. Che cosa? Sì, Gesù, tu dividi. Dividi i nostri cuori, dividi le nostre passioni, dividi le nostre vite. Ma questa tua divisione delle nostre vite è così sovrabbondante, così piena d'amore che ci sembra un miracolo, e non possiamo parlarne se non come di un miracolo. Invece ci fai vedere una cosa semplice, che tutti i bambini sanno. La nostra parola incanta, crea, costruisce mondi, dà senso, spiegazioni, restaura ordini e li scompiglia. Così la tua Parola è semplicemente la vita, e la regala, invitandoci a dividerla tra di noi e con tutte le persone che sono attorno a noi. Ecco, chiarito che cosa sento, stasera, di questo episodio della "divisione dei pani e dei pesci", andiamo ad ascoltarti. Gv 6,1-15 "Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con

In un luogo deserto...

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... a riposare, naturalmente. E, naturalmente, non è possibile perché chi ti segue sa dove state andando prima che ci andiate. Così sei sempre in mezzo alle persone, in mezzo a chi vive normalmente e, oggi, ha qualcuno da seguire che lo affascina sempre di più. Tu li guardi, ci guardi, e ci vedi come siamo "pecore senza pastore". Ma che cosa significa, Gesù, questa espressione che descrive un tuo sentimento? che cosa indica, davvero, questa metafora cui siamo così troppo abituati? Ascoltiamo i tuoi racconti. Mc 6,30-34 "Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.  Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le c

Mandare, farci mandare ...

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... essere mandati. Teniamo a mente due frasi. La prima è dalla prima lettura, il profeta Amos, e ne è la parte centrale. «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele». La seconda è dalla bellissima lettera di Paolo agli efesi ni: "In Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà". e adesso possiamo prendere in mano il Vangelo e leggerlo, in un poco, almeno, di tutta la sua serietà ... e allegria. Mc 6,7-13 " Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sac

Accettare accettarti ....

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... perché nessuno è profeta in patria, neppure tu, Gesù mio. Ma insomma, Gesù, che cosa vuoi dai quelli di casa tua?  Sanno perfettamente chi sei e non gli tornano i conti.  Sei un irregolare, fin dalla nascita (Jesua ben Myriam .... ma s'è mai sentito che un uomo ebreo è chiamato "figlio di madre" e non figlio di padre?).  Sei strano, perché vai a dire in giro cose che nessuno ti ha insegnato (se non tua madre ... ma tua madre la conosciamo tutte e tutti ... e lei, certamente, ...). Sei ancora più strano, e pericoloso, perché guarisci le persone e scacci demoni (cioè, guarisci da quelle malattie su cui noi, intellettuali scriba e sacerdoti, siamo impotenti ... ci rendi ridicoli ...) Ecco, Gesù.  Ma chi ti credi di essere? È vero, Gesù: tra la prima di queste quattro frasi e l'ultima manca ogni connessione.  Cioè, nessuna proprietà logica del discorso e nessun elemento di fatto legano tra di loro la proposizione che afferma la tua nascita irreg