Perdere la vita

e guadagnarla, amorosamente.




Questa è la settimana della vita, della vita che si perde e della vita che si guadagna.
Questa è la settimana del tuo amore per noi, quando ci metti dietro di te, con toni bruschi.
Questa è la settimana che bisogna abbandonarsi a quello che fai, anche se è incomprensibile.
Per questo la liturgia, oggi, c'è tutta.




Ger 20,7-9
Dal libro del profeta Geremìa

"Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo".



Rm 12,1-2
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

"Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto".




Mt 16,21-27
Dal Vangelo secondo Matteo

"Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni»."




Gesù, vedo due centri, entrambi durissimi, in questa tua splendida parola di oggi.

Il primo è quel tuo richiamo brusco alla mia miseria: 
«Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». 
Qui siamo nel campo della vita profonda, quella vita che soltanto tu regali e solo tu proteggi.
In questa vita si pensa "secondo Dio" se si pensa con libertà a se stessi come dono e regalo. Per cui nulla importa della mia vita, purché quel regalo che io sono giunga ai suoi destinatari.
Ma la mia miseria reclama che io sono importante, solo per me stesso, e che "io" devo avere successo, soldi, schiave, potere, oggetti, cose, cibi, bevande, terre, mari, cadaveri e morti di mia proprietà, tolti a tutti, levati alla vita e dati in esclusiva a me, che tuttavia mai così potrò goderne.
Allora tu, Amore santo, mi chiami Satana, perché divido, perché sono contro la Vita profonda, mi faccio avversario di quel dono di Dio che io sono, se e quando non mi oppongo al tuo Amore.

Il secondo è quel bellissimo pezzo di Geremia che tante volte ci siamo dette insieme.
"Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso".
parola dolcissima che, però, va legata e mescolata insieme alla acuta parola di Paolo, tuo amico completo e sincero:
"vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale".

I nostri corpi, le nostre carni e le nostre totalità, sono l'unico sacrificio che Dio gradisce, l'unico luogo dove noi possiamo "adorare Dio in Spirito e Verità". 
Perché Dio ha bisogno delle nostre carni e dei nostri corpi per fare felici le vite, in noi e attorno a noi. Per fare di ciascuna di noi un regalo e un dono che l'Autrice della vita, il Grembo immenso delle vite innumerevoli vite, fa a chiunque con cui entriamo in contatto, per cui siamo un dono, e tuttavia solo se non lo sappiamo, soltanto se perdiamo la nostra vita in te.

Perché tu mi hai sedotta e io mi sono lasciata sedurre.

Così completa l'opera, Amore mio: perdi la mia vita e ogni mio amore nella tua Vita, dentro le profondità di quegli abissi tuoi pieni di Dio che sono e vivono dentro gli Immensi infiniti abissi di Dio, l'Immensa.

ciao r



   

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