Il Principe della Pace.

La tua nascita, mio bel Gesù, la nostra pace.




Sai, nella mia intolleranza e nel mio peccato mi chiedo perché ci sia così bisogno di rendere pagana questa tua festa.
Perché, Gesù mio, è così semplice.




"Perché ogni calzatura di soldato che marcia rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome è:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Madre per sempre, Principe della pace. (Is 9,1-6)




Questo annuncio di Isaia è così semplice, amico mio.
Vogliamo la fine della guerra, di ogni guerra, anche delle piccole guerre casalinghe che ci dividono e ci massacrano e trasformano la nostra vita in una faida.
E questa fine delle guerra si può avere solo se arrivi tu, il Principe della pace.
Sì Gesù, ho modificato un poco Isaia, ma è solo per far capire quanto tu sei un Principe differente da tutti i principi della terra.
Perché sei la nostra eredità di pace, sei il nostro grido d'amore, sei il figlio, la bimba, che ci è stato dato e che va oltre tutte le nostre differenze.
Solo che tu quella eredità che va capita, va accettata senza alcun beneficio di inventario. Perché non si amiche e amici del Principe della pace se non si è smesso, nella intimità della nostra vita, ogni giudizio. Finché non smettiamo di giudicare la nostra vita e quella delle altre persone, non siamo tue amiche e tuoi amici.
E questo lo sappiamo fare se sappiamo cogliere il segnale che ci vien dato dal cielo.




"L’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»."  (Lc 2,1-14) 




Se sappiamo trovarti nella mangiatoia, se sappiamo riconoscere la mangiatoia, allora siamo tue amiche e amanti, tuoi amici e amanti, allora possiamo sederci con te a tavola, a mangiare e bere, a ragionar d'amore.
Allora possiamo amarci tra di noi, nelle nostre differenze.
Perché tu sei amore e amore è scelta e accettazione dell'altra e dell'altro. Tu sei gioia.
Tu, di cui festeggiamo oggi la nascita al mondo nel ventre di Maria di Nazareth, la ragazza, la giovane donna che ti ha scelto come Figlio e come Messia Signore.
E ti ha regalato a noi, regalando se stessa a Dio e a te, figlio e Dio. Nelle differenze in cui regna sovrano l'amore: Dio Potente nell'Amore.


ciao r








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