Il tuo arrivo ... finalmente! - XXXIII domenica del T O - Anno B

Quando arriva Gesù la felicità.




Gesù, Signore e Re Sposo, che cosa succede quando tu arrivi a casa di qualcuna  o di qualcuno? Beh, un poco dipende dalla casa di chi; nel senso che cambia chi ti accoglie ed allora cambia pure il modo e gli effetti dell'accoglierti (o del respingerti, mio Re, ma questa seconda cosa non mi piace e non la voglio neppure considerare possibile: tu sei l'unico nome della felicità, in questa vita e nella sua continuazione nella immortale Bellezza di Dio).
Però e soprattuto quando qualcuno ti accoglie cambia tutto.
Come?
Ma ce lo dici tu, mio Re, con tutto il tuo amore e la sapienza amante del Re Sposo.








"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre»." (Mc 13,24-32)




Certo, mio Signore, qui descrivi anche qualcosa, ma qualcosa soltanto, di quello che sarà il momento iniziale della Vita, quando avrai vinto su tutto e tutti, allorché ogni potenza e principato della terra e del mondo sarò stato messo come sgabello dei tuoi piedi, vale a dire quando ogni umano che si considera a te estraneo o nemico ti chiederà, con amore e passione, di diventare soltanto obbedienza e fedeltà al Padre, di essere amore libero unicamente nel tuo libero amore .
Però ci racconti anche un altro arrivo.
 



Il tuo qui, dentro di noi: sempre nei nostri "adesso".
Infatti se tu arrivi è - sempre - perchè noi siamo stati in qualcuna "quella tribolazione" che ci tormentava e non ci lasciava in pace, ed allora solo tu ci hai offerto pace e ci hai donato felicità.
Magari insieme al tormento del mondo, come al tuo Francesco d'Assisi, per cui nel colmo del dolore umano era così felice da dover scrivere il Cantico delle creature.
Così noi, nelle nostre tribolazioni, siamo stati felici di accoglierti.
Sei arrivato e ti sei messo a riordinare casa nostra, perché c'era e c'è un sacco di disordine e di sporcizia, e solo tu sei capace di ripulire e riordinare, e non noi. 
Così il sole del nostro buio è diventato nero e la luna dei nostri inganni è scomparsa e solo tu, adesso, ci fai luce. Così le stelle dei nostri disordini e delle nostre violenze sono cadute ai tuoi piedi e solo tu rendi bella la nostra vita con la volta infuocata dell'immensa profondità del tuo amore. 
Così adesso ti vediamo e se qualcuno ci chiede perché crediamo alla tua parola ci mettiamo a parlare di te e di come sei bello e pieno di premure, ed affascinante e pieno di sorprese.
Signore Gesù.
Così adesso produciamo fichi e tutti vengono a raccoglierne, perchè sono tuoi e perciò non sono sono proprietà privata, ma regalo offerto.
È Talmente vero che le tue parole non sono passate ma sono rimaste che neppure ci siamo accorti di quanto ci riempiono, di quanto colmano ogni notra vita ed esistenza.
Perché tu sei arrivato e le vite dei tuoi discepoli, e le nostre dietro alle loro, sono state sconvolte, molto più di quel poco che testimoniano gli scritti che ci hanno lasciato.
Perché il tuo amore può essere soltanto servito e vissuto, mai può essere teusarizzato e nascosto. Perciò è solo con grande difficoltà che può essere "parlato", e con un ostacolo ancora maggiore può essere "scritto".





Così ci fermiamo qui, mio Re Sposo e mio Sole, e dedichiamo questa piccola risonanza del tuo amore alle donne che ti amano. 
A tutte le donne.
Cioè, a tutte le donne che si fanno coinvolgere e stravolgere dalla vita, ed il cui sole si fa nero, la cui luna si oscura, le cui stelle cadono e che neppure sanno, mio Re Sposo, quanto vivono della tua luce e del tuo amore. Ed a te non importa che lo sappiano, se non se ti ignorano puoi dare loro meno carezze e meno baci di quel che vorresti. 
Perché il tuo amore, Signore e Re, è tutta la vita che vince.


ciao r
 

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