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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

La cecità dei nostri corpi.

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Guarisci, mio Signore, la nostra cecità dei nostri corpi.   " In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».   Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».  Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.  Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada ".  Mc 10,46-52 La prima e principale bellezza di questo brano, Gesù mio, sta nella semplice ostinatezza con cui il figlio di T

In nascita a Dio di mio fratello Francesco

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Preghiera di accompagnamento. La campagna toscana così bella, Signore, ancora delle incessanti orme di incarnati umani, fare donne uomini bambini bambine, castità nunziali erotiche virginali passioni amanti, doni corpi, sessi cuori crescite morti, piantati in queste terre antiche di mani d'uomo, fiduciose di figli e figli di figli ed altre generazioni, mio Signore, ancora da crescere per restituire loro questo loro passato presente oggi alle nostre vite viventi nei loro occhi nuovi, accesi di madri padri genitori, sepolti di cieli e dischiusi in terre, chiamati con nomi come i nostri e così chiamati al tuo eterno. E queste campagne toscane, Signore mio Re, così belle di case fatte umane, sudate lavorate fino a spezzarsi sopra suoli e terre dure come le tue ossa, ossa di Dio per incarnarti nei nostri fare umani perplessi di male e attratti dai fuochi incendi del tuo cuore innamorato divorante le nostre vite strette d'infinito e libere nei giochi

Il servizio ed il potere

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Gesù, Re Sposo, la tua vicinanza a noi, la tua lontananza da noi. Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Marco (10, 35-45) "In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allo

Chi è ricco?

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I ricchi, gli operatori di iniquità, l'eredità d'amore dei poveri. Tu ci parli. Tu parli ad ognuno di noi, ricchi, occidentali, giovani (sempre giovani, anche quando siamo vecchi), intelligenti, colti, ben disposti, "buoni" o che si sentono buoni perché pagano le decime sulla menta e sul cumino, perché danno soldi ai poveri, perché un giorno alla settimana vanno in comunità da don ... a pregare così bene tutti insieme, perchè aiutano per tre ore la settimana S*** che ti ha regalato la sua vita e tutti ostacolano perché vuole aiutare chi è davvero povero. Tu ci parli, mio Re, ed io voglio ascoltarti, sono venuto ai tuoi piedi e mi sono rivolto a te. " In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamen

La tua carne - Una carne sola

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Signore Genitore, Padre Madre, Eterno Bene, Santo Nome oggi la tua Parola è difficile ed aspra perché piena d'amore; così piena d'amore che subito ci viene spontaneo di spostarci per evitare di essere sommersi da questo tuo Oceano amante. Ma a chi si fa sommergere regali il tuo Regno, a protezione e gioia di tutte le difficoltà, le asprezze, le felicità, le dolcezze che sono la vita e che vorresti accompagnare col tuo amore, ma non puoi senza la nostra stretta collaborazione e talvolta anche con questa collaborazione è impossibile evitare dolori e difficoltà; perché il nostro peccato d'orgoglio e idolatria contro di te ha tolto la natura ed il mondo dalla tua luce, e quindi viaggiamo nel buio e nell'arbitrio. Per questo dolori e durezze spesso arrivano senza poter essere fermate. Ma da questo buio tuo Figlio ci ha salvato, e solo con 'solo amore'. "In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è le

San Francesco nel giorno natale di Biba a Dio

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San Francesco "In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»."  Mt 11, 25-30 In quel filo di luce, come un'apparenza una nostalgia, e restando fermi all'oggi, alle tue impronte lievi sopra questi nostri mari tempesta, restando qui  alle erinni dei giorni nei furori degli sguardi con i faticare dei corpi accanto a felicità disperse di morsi e baci, tra i