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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Magnanimità e speranza: Gesù

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Gesù mio, ti dedico questo brano del tuo ultimo Servo: Papa Benedetto XVI. Qui dentro c'è la libertà che tu ci doni e la bellezza che ci proponi, come vie verso la costruzione dell'amore nel mondo, contro tutte le sue tristezze. Portando te, l'Amore Bello, come fonte ed origine della grandezza d'animo che ci regali e che il mondo chiama Perdono. Ciao r Il brano che segue e che propongo ai miei amici lettori in ringraziamento a Gesù per Papa Benedetto XVI, è un brano di eccezionale lucidità del cardinal Ratzinger. Leggerete alla fine la bibliografia e le indicazioni più precise. Ma vorrei sottolineare come, al di là dell'occasione di un corso di esercizi spirituali, questo testo ci mette davanti a due questioni forti e belle del nostro "essere umani cristiani". La prima è la rivendicazione della “magnanimità cristiana” come la “virtù” - meglio la “forma d'essere” fondamentale per chi è cristiano.  La seconda è che questa

San Giovanni Battista

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Gesù mio, in anticipo di un giorno una piccola meditazione su Giovanni il Battezzatore, l'Immersore, colui che proclama la conversione in attesa e preparazione all'arrivo del Re. ciao r Dal libro del profeta Isaìa   (Is 49,1-6) Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato

Meridiare di giorni

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Meridiare di giorni C’erano poche nuvole in cielo poche ombre nel meridiare dei giorni e mia madre lontana ferma a dieci figli prima, mio padre assente fermo al lavoro da molto più di dieci figli prima (la sua vita rubata per soldi ed io non lo sapevo) c’erano poche dita di frutti sui prati, solo qualche ranocchia impudente trovava insetti grassi tra l’umidore dei fiori e steli di graminacee crescevano   liberi nell’ordine scorsoio dell’umano c’era poco suono strano nei miei giochi da indiano senza cowboys o giaccheazzurre  che tifavo per indiani, cartaginesi, troiani, sudisti stavo coi perdenti  da solo senza giaccheazzurre con cui giocare a perdere le troppe domande cucciole ... perché? ... E oggi (che potrei)  non ti chiedo ragioni di torti nelle mani di iniqui ma sguardi bambine morte uccise  sotto poche nuvole di qualche giorno meridiano solo ti chiedo quegli sguardi bambini nel tuo sguardo se devo ave

Le custodie dei cuori

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Stavolta, mio Re, due vangeli insieme. Quello di ieri e quello di oggi e vediamo quanto sono sordo ai tuoi sospiri ed ai tuoi suggerimenti d'amore. Il Vangelo di ieri, 16 giugno 2012, giornata di culto dedicato al tenero e casto "cuore immacolato di Maria", tua mamma e nostra mamma. "I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le su

Il tuo Corpo ed il tuo Sangue

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Gesù mio ... posso? Anche io, nel mio "quasi poco", posso aggiungere due parole su di te come dono, come regalo d'amore? Il tuo Corpo ed il tuo Sangue.  Sai, sono convinto che tu hai sperato fino all'ultimo che il tuo popolo di Israele smettesse di lottare con Dio e ti seguisse. E proprio per quello che racconta Giovanni, il discepolo che tu hai amato, nel suo Vangelo.  Ma quando hai visto che vinceva l'odio, allora per vincere e farti amare come ci amavi e ci ami, ti sei donato a noi completamente e proprio nel modo in cui sapevamo prenderti.  Nella violenza, nell'odio, nella paura, nella fuga, nel disprezzo, nello spargimento di sangue. In quell'amore silenzioso e paziente di donne che ti hanno seguito e testimoniato fino alla fine, insieme con alcuni uomini. E tutto questo tu lo hai trasformato in amore che vibra, vivente, qui in mezzo a noi, amore che ci fa diventare vita. ... "Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la