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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

La visita l'attesa

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31 maggio 2012 - Visitazione di Maria Vergine alla cugina Elisabetta. "In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua

Per una ragazza ... per molte ragazze

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Sai, Gesù mio, non sapevo esattamente come scrivere a tutti le cose che sento muoversi dentro di me per la morte di Melissa Bassi, a Brindisi. Infatti non sapevo come urlare con le voci della Terra, quella Terra intrisa del nostro sangue sparso iniquamente. Poi ho letto questo articolo di nostro fratello Alessandro Robecchi che non crede in te, ma forse sì.  A suo modo forse anche lui crede a te. Tu lo sai, mio Re, e sono i segreti che custodisci nel più intimo del tuo cuore. Alessandro ha scritto questa cosa sul Manifesto ... http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/7484/ ... ed il cuore non mi ha retto. E tu, amico mio, mi sei venuto in aiuto e mi hai suggerito una soluzione. Sai, credo ci sia anche Melissa Bassi insieme al Babbo, e sempre Santo è il suo Nome. ciao r sangui di ferite corpi di tagli, ma solo poco s'alza il dolore dei poveri e più spesso tace perché c'è pudore nel dolore, e intimità nella morte sopratutto nei poveri  poveri di tu

Questa pianta d'amore, fiorita davanti a Dio

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" [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:  «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.  Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano."  (Mc 16,15-20)   Ecco, Signore Gesù, tu sei stato "elevato in cielo", dove "ti sei seduto alla destra di Dio".  E lì, pare, adesso stai nella Gloria dell'Eterno Amore, Gloria che noi ci immaginiamo di fuoco e oro, tra pietre preziose e rare, simbolo d

la pianta dell'Amore

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«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».  (Gv 16,23-28)  Appena qualche petalo, mio Re, e la tua fioritura è già completa e davvero tu fiorisci ogni giorno e porti frutti ogni mese regalandoci i tuoi doni dodici volte all'anno, e davvero le tue foglie guariscono nazioni.  Perchè tu sei sbocciato dall'Abisso Celato che è Dio Amore Dio, e sei venuto a noi per noi, liberamente, con tutta la trionfante umiltà

Il petalo della gioia

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«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».  (Gv 16,20-23) È così, mio Re: nessuno può toglierci la nostra gioia. Infatti sei tu la nostra gioia: Gesù l'Amato e Gesù l'Amante. Il Re Sposo che ci porta al Padre Madre,  fonte inesaurita e interminata d'Amore. Tu ci porti a quell'Amore che è così talmente inesauribile che ha sempre bisogno anche del nostro poco nulla per colmare qualche piccolo lato del suo infinito ed inesaurito bisogno d'Amare. Siamo ancora nella soffer

L'attesa

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Oggi è stato un  giorno d'attesa, tra qualche tua partenza e qualche tuo ritorno ... un poco ancora... Attesa che il tuo amore si faccia vedere sfolgorante nella bellezza che ci rappresenta e ci travolge, amore che ci lascia attesa ... ancora un poco ... e la speranza ci brucia la pelle e le viscere del cuore nel mentre che proviamo ad amare "come" ... oggi è ancora un giorno di un poco di attesa, di un poco di speranza, un giorno di cuore ... ciao r “Disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In

il terzo petalo del tuo amore: l'abisso.

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«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».  (Gv 16,12-15) Mio Re, Amico mio, tu ci prendi (affettuosamente e con enorme gioia) per mano e ci fai sporgere sull'Abisso.  Poi ci lasci lì, a meditare. Gesù Sposo, noi restiamo qui, in faccia al Santo Volto dell'Abisso, e ci chiediamo quali "buone opere" dobbiamo compiere per buttarci in quest'Abisso, l'unica vita viva e capace di Amore che ci sia dato di conoscere. E poi mi giro verso di te, Amico Re Amante Sposo, colui che è intimo a me molto più di me stesso, e tu mi sorridi fiducioso, e mi dici che

il secondo petalo del tuo amore: l'allegria.

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"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato»." (Gv 16,5-11) Il secondo petalo del tuo amore è l'allegria. L'allegria che ritorni al Padre per la dura strada dell'amore totale. L'unica che porta diritto al Padre. È allegria perchè non ci hai abbandonato, ma rimani con noi "fino alla conclusione dei secoli". Allegria perchè ci mandi lo Spir

Il primo petalo del comando

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"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».&quo

la vittoria

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L’alba,  appena avanti la notte  un giro di semplice luce e la feroce pazienza del boccio che diventa rosa, rossa striata d’azzurro, ed il canto mugolato del bimbo che chiede il seno di mamma, e quell’assidua pazienza del cucciolo che cresce predatore e preda. Ho corso troppe vite fino a farmi incatenare alla tua per sentirmi ancora al collo i gioghi di troppi vecchi passati vissuti senza te contro te, mio affilato amico d’amore. Ho saputo troppe volte  le pazienze risentite del cammello per non preferire adesso la dura modestia dell’asina  che disobbedisce - fino alla morte - disobbedisce ai comandi contro la vita. Contro di te, mia vita. allora quel fiore,  quel bimbo,  quei gesti di donne ... carezze mischiate ai profumi dei mestieri di casa trafficati ad amore ... allora nella raccolta finezza della pazienza che vince le violenze dei mondi potenti maschi  odoranti sterco ed altri effluvi

Lezione d'Amore, domenica 06 maggio 2012

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Quinta domenica di Pasqua, 06 maggio 2012 - Lezione d'amore Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo  (1Gv 3,18-24) Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità. In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. Parola di Dio + Dal Vangelo secondo Giovanni  (Gv 15,1-8) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono l