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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

La Carne ed il Sangue

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La tua Carne ed il tuo Sangue, ed il farne cibo ... Ho bisogno di farti una preghiera, Gesù mio, una preghiera forte e chiara. Ricordo un uomo, mio Re, un giovane uomo tuo fratello: Bobby Sands, irlandese, cattolico, combattente per la libertà della sua patria, assassinato mediante suicidio dalla signora Margaret Thatcher nel 1981. Ho bisogno di ricordarlo perché la sua morte è stata, infine, un nutrimento per chi - quasi vent'anni dopo - ha firmato un accordo di pace segnandolo con il tuo Sangue e la tua Carne. Perché è questo ciò che dell'umano tu ci hai garantito sopravviverà in eterno: la nostra lotta per l'amore e per la la libertà, quell'amore e quella libertà che tu solo ci garantisci nell'Amore Dio che tutti ci salva. Ma ognuno con le sue ferite. Bobby Sands con le ferite nel corpo e nel cuore di chi non vede più speranza attorno a sé ed ha soltanto nella tua mano divina un sostegno al suo amore. Margaret Tatcher con le ferite nei corpi di lavorator

Il tuo trionfo

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Gesù mio, ha ragione Giovanni che tu hai amato, il tuo trionfo è la Croce. La Resurrezione è la gioia, il vino di Cana, le danze nella festa, i frutti nel giardino. La Resurrezione è il festeggiamento della tua vittoria e dell'espulsione del satana dalla vicinanza con Dio. Per cui adesso davanti a Dio nessuno più ci accusa, ma solo tu ci difendi. Ecco, questo dono di per/dono che tu hai voluto e sei stato è la "bella notizia" che sei venuto a darci. Il resto sono ornamenti e ninnoli che noi abbiamo aggiunto. Il cuore l'essenza la realtà della bella notizia sei tu ed il ringraziamento che diamo al Padre, al Nome Santo, per te e la tua vittoria. Noi, ladroni perdonati. Forse neppure pentiti ma perdonati di sicuro. Ecco, per ringraziarti, e certo un pochissimo - un quasi nulla - ti mando il raccontino cha abbiamo scritto insieme ... è certo pochissimo ma "quasi" nulla e niente affatto "nulla" ... benché poco infatti qualcosa è ... una mi

Spezzare il pane.

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"In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora

Mani, senza voltarsi indietro

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Gesù mio, tu sei la verità e la consolazione della verità, tu sei la vita che vive ed ha vinto la morte, ed ogni morte. Gesù mio, Sposo, la poesia che ti metto sotto nasce da alcune persone, donne, che tu ami e che hai guidato e guidi dentro di te. Nasce da un libro che una tua sposa, carmelitana scalza, ha scritto per alcune altre donne i cui volti sono dentro il tuo sguardo d'amore e dentro lo sguardo amante di Dio Eterno Padre. Poi metto anche il titolo del libro, perché merita di essere letto e assorbito, come le vite di Etty Hillesum e di Edith Stein che tu ti sei preso per amore, per farci vedere quanto il tuo amore libera e dona vita. Due donne che non si sono voltate indietro, ma hanno messo mano all'aratro e si sono dedicate al tuo lavoro d'amore, ignorando tutto, se non il tuo sguardo amore con cui nutrivi i loro sguardi d'amore. Volti e occhi d'amore che sono anche mani. Mani che guardano avanti e di fronte, mani che vivono in amore, guardando

una donna poeta e la carità di alcuni maschi ("tradizionalisti?").

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Gesù mio, ci sono dei versi che ti voglio ricordare, perché tu sei stato il primo ad amarli. Don Chisciotte I Sulla città silenzi improvvisi. Varchi con un sorriso indefinibile i confini: sai le spine di tutte le siepi. E vai oltre i fiati caldi degli uomini, il sonno dopo gli amori, l’affanno e la prigionia. Su  la  pe traia che è azzurra come le corolle del lino, liberata canti correndo: ma chiudi gli occhi se in fondo al cielo le ali bianche dei mulini si dilacerano al vento. 21 febbraio 1935 Fioche dalla terra brulla ti giungono grida atterrite: mentre seguita su l’ala immensa a rotare la tua crocefissione. 22 febbraio 1935 Ecco, mio Re, tu sai chi li ha scritti e solo tu sai come hai accolto questa tua amica che si è tolta la vita. Coma hai accolto Antonia Pozzi in nome delle sue poesie e con il canto d'amore che è riuscita a lasciar sbocciare nella sua vita. Ecco, in questi giorni c'è stata una messa.  Poi, per chi leggerà questa posta metto un

Un compleanno per Gesù

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Gesù mio, mio Re e Signore perdonami ma ti ricordo due date che conosci perfettamente e molto meglio di me. Ieri, il 16 aprile, il tuo Servo e tuo amico Joseph Ratzinger ha compiuto 85 anni; giovedì prossimo, il 19 aprile, Benedetto XVI compirà 7 anni di pontificato, cioè sette anni di lavoro al tuo servizio ed alla tua amicizia. Ecco, mio Re, vorrei ricordare solo la seconda di queste due date. Infatti la prima è personale ed appartiene alla vita di Joseph Ratzinger alle sue amicizie, ai suoi legami d'amore in capo ai quali ci sei tu, Re buono. Ma di questo mi è impossibile dire qualsiasi cosa, se non ringraziarti per questa vita e per quello che hai fatto per difenderla dai mali che l'hanno attaccata. Invece la seconda data mi appartiene. Certo, Gesù mio, non appartiene solo a me, ma appartiene anche a me. Quindi "mi" appartiene. Perché Joseph Ratzinger, eletto alla Cattedra di Pietro come Benedetto XVI, è il "mio" papa. Infatti l'elezione e

Increduli credenti

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II domenica di Pasqua 2012. Domenica della Divina misericordia. Liturgia della parola Un cuore solo e un’anima sola. Dagli Atti degli Apostoli (At 4,32-35) La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo. Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1Gv 5,1-6) Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo c

elegia pasquale

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Le tue volpi, quelle piccoline svelte a mangiarsi le vigne per farsi feroci con anatre e galline sapendo di fami cuccioli e maschi le tue lupe leonesse ostinate abilità di caccia in gruppi femmine acute a farsi vita di altre vite per donare vita a fami di cuccioli e maschi le tue donne, queste mie, giovani che sono corpi giovani, forse  feroci forse e leggeri (forse) di mani di memorie altre,  per farsi ancora vite nelle loro esistenze di cuccioli d'umano di maschi ruggenti. Ti ascolto in silenzio e non so, e sono vecchio infine  e duro fatica  e sento i fracassi sghembi del mio mondo  ed il cieco vibrare delle sue antenne rotolarsi schizzato in polveri motori di schiavi corpi umani vittime inermi fabbriche morti magazzini di vite vendute  il tutto per pochi sacchi di fuoco. M'insilenzio  e sento la tua voce  lenta, antica, che non cambia per il nostro poco ed ancora  ci chiama in un nome soltant

Venerdì Santo

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Venerdì santo Gesto d'amore semplice carezzare del vento i cieli sotto al sole, giocare dell'erba le pietre verso il sole, rincorrere del mare le dune con il sole semplice fare amore fino alla fine in tutti i ventri della vita in tutti i gesta del nascere fino all'ombra fino al seme che muore che vive. Semplice, amare Amore l'Assoluto Ampio, così fino a farsi ogni fine ogni inizio oggi che è Parasceve, ciao r

Sarajevo sei tu

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Gesù mio, oggi ho qualche difficoltà con una memoria che viene celebrata e che leggo nei miei giornali. Non la leggo negli altri, perché mi farebbe dolore, più di quanto sia lecito se devo pregare. E sento che devo pregare, insieme a te mio Re. I giornali sono questi L'Osservatore Romano http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/internazionale/2012/081q12-11-541-sedie-vuote.html&title=11.541%20sedie%20vuote&locale=it Il Post http://www.ilpost.it/2012/04/05/assedio-sarajevo-foto/ Il Manifesto http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/ricerca/nocache/1/manip2n1/20120405/manip2pg/11/manip2pz/320707/manip2r1/sarajevo/ e qui, dove ci sono alcuni ricordi del tuo amico, don Tonino http://jesumary.altervista.org/dontonino.htm Cosa voglio dirti? Nulla, mio Re, nulla che tu non sappia. Oggi celebriamo e ricordiamo la istituzione della Eucarestia, e la tua raccomandazione urgente