10 settembre 2011, sabato della XXIII settimana del tempo ordinario

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande»."  (Lc 6,43-49) 

















«L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?».




Hai ragione, Signore, ti invochiamo e non facciamo quello che ci dici.
Neppure teniamo conto che ciascuno di noi trae dal suo tesoro quel che il suo tesoro può dare. Se il suo cuore è buono il tesoro conterrà cose buone e cose buone verranno date, se il cuore è cattivo da esso tiriamo fuori solo cose cattive. 
Ma solo seguendo quello che tu ci dici possiamo lasciare che trasformi e cambi il nostro cattivo cuore di pietra in un cuore buono, di carne e d'amore.
Apri i nostri cuori affinché ascoltino la tua parola e la eseguano, apri le nostre viscere affinché sentano la tua parola e si nutrano di essa, apri i nostri corpi affinché incarnino nella nostra vita la tua parola.
Così diremo di meno "Signore! Signore!" e molto di più costruiremo il Regno di Dio.




ciao
r

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