09 agosto 2011, santa Teresa Benedetta della Croce

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora»."  (Mt 25,1-13)












«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo».



Forse dovremmo mettere il verbo essere all'indicativo presente, Gesù mio.
«Il regno dei cieli è simile ...» e così, come ha fatto Edith Stein, fare della nostra vita l'unica scienza che meriti d'essere conosciuta: la scienza della croce e delle croci. Della tua croce che illumina e sorregge le nostre croci.
Perché solo così possiamo farci la domanda che è dentro la tua parabola: chi di noi, oggi, è vergine saggia e chi è vergine stolta?
Una domanda fondamentale, che dobbiamo farci sempre. Sapendo sempre che, per noi adesso, è senza alcuna risposta.
Perché la risposta è in te Sposo, Re Sposo che vieni e fai entrare alla festa di nozze tutte le persone pronte ad accoglierti ed a lasciarsi trasformare in intimità di Dio.
Sapere il Giudizio che tu farai della nostra vita, conoscendo il nostro cuore come noi neanche ci sogniamo di poterci conoscere; sapere che questo sapere è l'unico amore che ci conforta e ci dà felicità e gioia.
Affidarci a te, colmi soltanto dei nostri peccati e della nostra mancanza di fede, sapendo che tu ci farai trovare un qualche venditore di olio che ci regalerà l'olio di cui abbiamo bisogno per accoglierti.
Perché la fede che tu ci doni è la felicità di affidarci al tuo Giudizio e l'attesa trepida di questo momento d'amore.
Qui, dove l'olio scarseggia ed io sono tra le vergini stolte.


ciao
r

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