04 marzo 2011, venerdì della 8° settimana del tempo ordinario (anno dispari)

"[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe»."  (Mc 11,11-25)










«Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà.»


Come un colorare di fiori, un correre di ali, un incresparsi del mare.
Come sapere che tu sei sempre qui, al servizio dell'Amore Grande, come rifugio per la nostra debolezza e aiuto per la nostra povertà.
Come riunirsi a te nella gioia intensa della preghiera, quando tu calmi di baci la nostra inquietudine e la nostra vita sente fiorirsi nel brulicare d'amore della tua buona terra.
Come quando riceviamo la tua pioggia che ci inzuppa d'amore, e così non sappiamo cosa fare per donare quest'acqua a chi ha sete.
Perché non ci fidiamo di noi e non ti chiediamo niente di tutto quello che ci vuoi regalare e ci regali lo stesso.
Sapendo che non siamo abituati ai miracoli: ali che volano tra acqua ed acqua, fiori che colorano tra acqua e terra.

ciao
r

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