14 gennaio 2011, venerdì della 1° settimana del tempo ordinario

"Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!»." (Mc.2,1-12)












"Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati»."




Che cosa c'è di più semplice della Fede?


"Che cosa possiamo fare ancora, per lui?"
"Portiamolo da Gesù!"
"Il Galileo? quello di Nazareth? Ma che cosa può fare di buono uno che viene da Nazareth?"
"Portiamoglielo. L'ho sentito parlare e ti entra dentro, fino in fondo al cuore. E poi guarisce davvero. L'ho visto!"
"In effetti il nostro amico soffre sempre di più ed in quel suo lettuccio è così triste! Andiamo e glielo mettiamo davanti, a costo di scoperchiare il tetto."


Che cosa è più bello della fede? quella fede che ci accompagna, tutti. 
Tutti noi, chi soffre e chi aiuta la gioia di chi soffre, e chi guarisce chi soffre, o ci prova.
Pare che oggi Gesù non guarisce più. 
Ma più probabilmente siamo noi che non ci rivolgiamo a lui con la fede semplice di chi scoperchia un tetto per raggiungerlo, senza sprecare tante parole.
La fede di due edifici che accolgono la luce, di un rettangolo bianco che si riempie di luce, di una sedia ferma, sotto la luce.
Ciao
r



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