23 dicembre 2010, giovedì della IV settimana di Avvento

"In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui."





"All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio."

Perché benedire Dio, per la nascita di Giovanni Battista?
Perché Giovanni è colui che spiana le strade all'arrivo del Cristo, il Messia Re?
Ma se è per questo, allora Giovanni ha fallito.
Perché allora benedire Dio, insieme a Zaccaria, e benedirlo quando la sua bontà ci scioglie la lingua e ci apre la bocca? 
Perché benedirlo per la nascita di Giovanni, il battezzatore?
Perché Giovanni è sempre dentro di noi. 
Giovanni è la vita che esiste nelle case e stende panni ogni giorno; Giovanni è l'arcobaleno che annuncia altre luci che verranno e si fa bellezza per accoglierle; Giovanni è la fioritura di canne che crescono, selvagge e vitali, per fare belle anche brutture urbane.
Giovanni è colui che ogni giorno ci fa battesimo perché così rendiamo la nostra vita e la nostra casa una strada piana, aperta e spalancata a questo Dio che viene. Negro, straniero, strano, povero, impacciato, solo, desolato.
Perché Gesù sta venendo e spetta a noi la gioia di accoglierlo.
Ogni giorno.

ciao
r

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